Direttamente dall'Uganda una rifelssione sul toccare
"QUANDO VI ACCINGETE A TOCCARE QUALCUNO, METTETE IL CUORE NELLE MANI" ALEXANDER LOWEN
"Le mani possono anche restare immobili.
Attraverso le mani che lo toccano, il bambino sente tutto: il nervosismo o la calma, la goffagine o la sicurezza, la tenerezza o la violenza. Se le mani lo amano. Se sono distratte. O peggio, se non lo vogliono.
Tra mani premurose e amorevoli, il bambino si abbandona, si apre.
Viceversa, in mani rigide e ostili, si mura, si chiude, si blocca.
Prima di muoverle per seguire le onde che percorrono quel corpicino, le mani possono rimanere immobili sul neonato.
Non inerti, distratte, assenti, mani che si trovano "altrove".
No, mani attente, vive, vigili, che seguono il minimo fremito.
Mani leggere, che non comandano. Che non chiedono niente. Che, semplicemente, ci sono.
Leggere. Il loro unico peso dev'essere la tenerezza. E il silenzio."
tratto da "Per una nascita senza violenza" di Frederick Leboyer. ( A.Stallone).